Vi è mai capitato di dover stare in un luogo per tanto tempo, senza aver nulla da fare e guardandovi intorno iniziare a vedere quei piccoli particolari, quelle cose diverse dalla quotidianità che attirano la vostra attenzione e, rimanere lì, immobile ad ammirarli, quasi incantati da quello che vi circonda?
Questo è ciò che mi è capitato in transito all’aeroporto di Parigi durante il nostro viaggio per Cuba. Dover sostare 3 ore in un aeroporto non è sicuramente una cosa piacevole, il più delle volte cerchi di trascorrere il tempo nelle boutique, leggendo un giornale, passeggiando per i corridoi oppure mangiando qualche cosa. In questo caso devo dire che , vedendo dei lettini comodissimi, abbiamo iniziato a girargli intorno nell’attesa che si liberassero e, ad un certo punto l’aeroporto ha iniziato a prendere vita.
IN SOSTA ALL’AEROPORTO DI PARIGI
Fermi all’aeroporto di Parigi in attesa del nostro Volo per cuba, sdraiati su delle sedie/lettini come quelle che trovi dallo psicologo, come nei film, intorno a noi diversi bambini che giocano e si rincorrono. Una ragazza inizia a suonare il pianoforte, due signori, dall’apparenza, padre e figlio si inginocchiano su di un tappetino e iniziano a pregare. Intorno a noi la maggior parte delle persone sono di origine africana, possiamo vedere due donne giovani con l’aria sommessa e le loro valigie contrassegnate con un cartoncino scritto a penna ed attaccato con un filo di lana rosa. Nel mio immaginario, mi davano la sensazione di essere delle povere ragazze che per fuggire dalla povertà dell’Africa, raccimolano pochi spicci per tentare una vita migliore fuori dal loro paese.
Tre fratellini due dei quali gemelli, un maschio ed una femmina, di circa 5 anni che si rincorrono e poi la femminuccia lo getta a terra ed inizia a picchiarlo, ma questa è la normalità, la particolarità di questi bambini sono i loro lineamenti, neri, probabilmente africani, i capelli che danno sul biondo e gli occhi verdi, veramente bellissimi! Invece il fratellino più grande aveva i capelli ramati e gli occhi chiari. Le donne intorno a noi per lo più sono velate oppure hanno dei lunghi capelli neri come la pece e tantissime trecce.
Viaggiare è la cosa più bella che si possa fare, hai la possibilità di ammirare una infinità di cose, dai cibi agli abbigliamenti, dai lineamenti del volto alla cultura religiosa, dalle abitazioni agli stili di vita.
I viaggi? Sono la nostra personalissima galleria d’arte…. I viaggi sono i quadri della nostra vita.
Vi lascio con la citazione di Edgar Allan Poe, ” Viaggiare è come sognare: la differenza è che non tutti, al risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria della meta da cui è tornato.
Alla prossima.